Ben arrivati a Ragusa, denominata la “città dei ponti” per la caratteristica presenza di tre strutture quasi parallele tra di loro, commissionate e volute per collegare determinati quartieri. Anche in questo capoluogo il sisma del 1693 ha distrutto gran parte delle testimonianze architettoniche e religiose, ma non solo, ha siglato una divisione di cui si rintracciano le prove antecedenti al terremoto. Tra la fine del XVI sec. e durante tutto il XVII sec. la città era spaccata, sia dal punto di vista della leadership che da quello religioso, tra i “Sangiorgiari” – che facevano capo a San Giorgio, chiesa matrice della città – e i “Sangiovannari”, i quali, non da meno, facevano fatica a rinunciare ai diritti matriciali sulla propria chiesa. Ulteriore incrinatura si ebbe dopo la sentenza del Vescovo di Siracusa che le nominava ‘ugualmente importanti’ (aeque principaliter) e sotto la carica di un unico parroco che però tendeva più a San Giorgio quindi suscitava il risentimento dei sostenitori di San Giovanni che non volevano sentirsi sottomessi. A ragion vedute, il sisma, come detto in precedenza, siglò definitivamente una separazione che aveva origini antiche e che per i “Sangiovannari” fu un’occasione per ricominciare da zero e in completa autonomia nel quartiere detto “del Patro”. Ragusa Ibla però detiene il pregio della notorietà, soprattutto in campo cinematografico: è il famoso set che accoglie da anni ormai le storie di Andrea Camilleri sapientemente interpretate da Luca Zingaretti, l’amato Commissario Salvo Montalbano della rete.